Genesi e apogeo della band più folle di Frank
La nascita dei The Mothers avvenne nella Los Angeles underground di metà anni ’60, quando Frank raccolse attorno a sé una band di musicisti provenienti da diversi gruppi rhythm and blues.
Dopo i primi concerti nei locali più in voga della scena psichedelica come il Whisky a Go Go, nel 1966 la band pubblicò il rivoluzionario doppio album “Freak Out!”, un’accozzaglia di generi che sconvolse la critica.
I testi dissacranti e il sound distorto ed eversivo dei The Mothers fece guadagnare loro l’appellativo di “band più spaventosa d’America”. I concerti, carichi di teatralità e provocazione, contribuirono ad accrescere la loro fama di gruppo eccessivo.
Già nel 1967 arrivò un nuovo album al vetriolo, “Absolutely Free”, contenente brani destinati a divenire classici come “Plastic People” e “Brown Shoes Don’t Make It”. La musica di Frank era troppo sofisticata per le classifiche.
Con “We’re Only in It for the Money” i The Mothers raggiunsero l’apice della sperimentazione, destrutturando le canzoni fino a renderle collage sonori quasi noise. Il sound psichedelico si arricchiva di trovate avantgarde.
L’ultimo capitolo della band fu “Uncle Meat”, la summa del suo approccio compositivo. Un doppio album strumentale e canzonatorio, sovversivo e geniale.
Dopo lo scioglimento, la formazione originale dei The Mothers verrà sempre ricordata come l’incarnazione più pura e folle della musica di Frank. Una band che ha lasciato un’impronta indelebile