Frank: una vita controcorrente

Frank: una vita controcorrente

Fin da bambino Frank mostrò uno spirito ribelle e anticonformista. Cresciuto in una famiglia italoamericana di origini siciliane, si sentiva soffocare nella grigia normalità della provincia californiana. 

La svolta avvenne a 15 anni quando mise le mani sulla batteria. Da lì nacque una passione sfrenata per la musica, vista come mezzo di espressione e ribellione. Frank suonava perfino nell’orchestra della scuola, pur detestandone la disciplina.

Dopo il diploma iniziò a registrare musica sperimentale nel improvvisato “Studio Z”. Le sue composizioni erano troppo avantgarde persino per la controcultura di fine anni ’50. Ma Frank non si scoraggiò e andò avanti per la sua strada.

La svolta arrivò nel 1966 quando fondò i The Mothers of Invention. Il loro album d’esordio “Freak Out!” fu un successo inaspettato. La critica lo definì un capolavoro dissacrante.

Nonostante la fama, Frank rimase sempre un outsider, in perpetuo conflitto con l’establishment. Continuò a produrre musica sovversiva, anche a costo di limitare le vendite e l’airplay. La sua integrità artistica non era negoziabile. 

Non si fece problemi a criticare la società americana o a sfidare le femministe, suscitando non poche polemiche. La sua lingua tagliente colpiva tutti gli ipocriti e i benpensanti. 

Solo la malattia riuscì a fermarlo. Morì nel 1993, lasciandosi alle spalle un’eredità musicale sterminata. Un artista coraggioso fino all’ultimo, che non si piegò mai alle regole.

Un modello per tutti gli anticonformisti.

Foto by Heinrich Klaffs, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

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